1° giorno – Domenica 6 agosto 2006

dalle Cascate del Toce a Bedretto

La partenza è avvenuta dalle cascate del Toce.

Il gruppo alla partenza

Un vento gelido ci ha indotto subito a pedalare verso il Passo Gries, dimenticandoci addirittura di scattare una doverosa fotografia di gruppo di fronte alle maestose cascate aperte per la gioia dei numerosi e infreddoliti turisti che ci guardavano con espressioni fra il meravigliato e il “questi sono pazzi!”.

Per fortuna girato l’angolo, poco oltre il bivio per il passo San Giacomo che qualcuno suggeriva di risalire per accorciare la tappa, la temperatura si innalzava a livelli più sopportabili e a Riale c’era già chi si sfilava il primo strato  di vestiario tecnico.

Riale

Riale è un borgo stupendo posto all’inizio di un pianoro che si apre all’improvviso dietro una curva in leggera discesa. Soltanto tre chilometri lo eparano  dal chiasso del parcheggio delle Cascate del Toce, ma quando ci arrivi la sensazione è di essere giunto in un’altra dimensione dove tutto è di colpo più lento, più tranquillo, più pacato. Poi passi fra le case ed esci nella piana e ti dirigi verso il severo muraglione della diga del Morasco che chiude la valle  e quando ti dicono che anni fa un’esondazione sommerse il pianoro e l’intero  paesino, la sensazione di pacatezza si trasforma inevitabilmente in profonda malinconia. Incominci la salita proseguendo sulla strada asfaltata che sale con alcuni tornanti sulla destra e poi contorni dall’alto la diga fino ad imboccare una strada sterrata che si stacca a destra.Là La salita è a tratti impegnativa, ma mai impossibile e il fondo pietroso è comunque affrontabile in sella. La sterrata va terminare in leggera discesa sul verde pianoro morenico nei pressi dell’alpe Bettelmat. Proprio in fondo al piano inizia il  ripido sentiero dove l’unico modo di procedere è “a piedi” e con la bicicletta sulle spalle. La salita non è comunque particolarmente faticosa perché il fondo è buono e la pendenza non è poi così sostenuta come si pensava. Incrociamo qualche biker che sta percorrendo questo itinerario in senso inverso al nostro ma, comunque a piedi.

 

Valle del Corno, la morena centrale

Al passo di Gries riusciamo a mala pena a scorgere un grosso masso proprio sul colle e le paline gialle che ci indicano la direzione da seguire. Sono passate poco più di due ore dalla partenza. Un paio di escursionisti stranieri ci confermano, a cenni, che siamo sul sentiero giusto e dunque “giù a destra  verso Capanna Corno Gries”. Il  sentiero, all’inizio, è un saliscendi continuo  e sei costretto a scendere sovente dalla sella perché ci sono molte pietre in mezzo. Poi  si fa più pedalabile e diventa particolarmente tecnico quando, sulla cresta di una lunga morena glaciale proprio al centro del vallone,si addentra nella valle del Corno. Una valle suggestiva e resa ancor più tale dalla nebbia che ci avvolge e che da la sensazione di essere sospesi chissà dove. Poi all’improvviso, superate le ultime traballanti pietre della morena, quando il sentiero diventa più largo e ben battito,  la nebbia si apre e appare in lontananza, alta sui pascoli sottostanti,la Capanna di Corno Gries.

Val Bedretto

Ci fermiamo un po’ assaggiando un’ottima torta di pane e sorseggiando un piacevole tè che ci riscalda dopo il freddo patito per tutta la discesa. Dalla capanna il sentiero scende in Val Bedretto dapprima con un percorso  divertente e tutto sommato facile, basta guardare bene dove far passare la ruota davanti, quella dietro viene da sé. Più avanti ricomincia a salire affrontando alcuni tratti  dove è quasi impossibile camminare con la bici a fianco tanto è stretta la traccia. Il sentiero prosegue così a mezza costa fino a raggiungere il bivio per il Passo di San Giacomo dove proseguiamo dritto in direzione di All’Acqua. In breve raggiungiamo la bella chiesina di San Giacomo al centro di un verdissimo pianoro attraversato da un rio.

Seguendo le indicazioni per All’acqua raggiungiamo la costruzione in cemento della vecchia teleferica militare e, superando un tratto con la bici a mano, iniziamo l’ultimo impegnativo ma divertente tratto di discesa che ci porta fra le case di All’Acqua e da lì a Bedretto, all’Osteria Pizzo Rotondo….(continua)