1° giorno – Domenica 2 settembre 2001

Da Certosa di Pesio a Tende (Vallè de la Roya)

Da Certosa di Pesio (m. 854) si risale la strada asfaltata, che nei pressi dell’edificio della Certosa, costeggiando la destra orografica del torrente Pesio porta al Pian delle Gorre (m. 1044 – Km. 3). E’ un tratto di strada con pendenza moderata e costante che si presta ottimamente al riscaldamento della muscolatura in previsione della lunga tappa. La fontana nei pressi del rifugio del Pian delle Gorre rappresenta l’ultimo sicuro approvvigionamento d’acqua dell’intero percorso e, perciò, anche se le borracce saranno ancora sicuramente colme è bene controllare ed eventualmente riempirle. Dalla fontana si risale la ripida traccia a sinistra proprio di fronte a noi, portandoci sulla sterrata per il rifugio Garelli e percorrendola fino ad uno spiazzo dove si divide (Km. 4,5). Si segue il ramo di destra che, varcato il rio su una passerella di legno (occhio!! È umida e perciò scivolosa!), piega a nord – ovest e con ottimo fondo s’inoltra nel fitto bosco, risalendo il vallone detto del Salto. Appena fuori del bosco alla quota di 1600 metri il tracciato volge a sud verso il centro del vallone racchiuso a sinistra dai pendii erbosi del Colle del Prel e al centro dalla Testa del Duca, ai cui piedi è facilmente individuabile lo stretto intaglio dell’omonimo passo. La mulattiera si sviluppa quasi pianeggiante al centro della conca inerpicandosi poi, con lunghissimi tornanti proprio sotto la parete rocciosa della Testa del Duca fino ad una sella sovrastante il già citato colle del Prel. Il colle si può anche raggiungere percorrendo con la bici a spalle una delle “scùrcie” che, numerose, si staccano dal tracciato principale. Una palina indica la località e la quota (m. 1989 – Km. 12).

Capanna Morgantini

Capanna Morgantini

Il percorso si svolge interamente sulle ex strade militari che dall’Italia portano in territorio francese attraverso il Colle di Tenda. E’ una traversata molto gratificante che dal Parco dell’Alta Valle Pesio e Tanaro, attraversando la caratteristica zona carsica della Conca delle Carsene, si conclude tra i vicoli della suggestiva cittadina di Tenda dopo aver solcato gli ampi e rilassanti pascoli del Vallone di Casterino.

Dal colle, volgendo lo sguardo oltre la pianura in direzione nord –est, è possibile individuare il massiccio del Monte Rosa con accanto l’inconfondibile nera piramide del Cervino. A est il panorama è chiuso dagli ondulati rilievi del Monte Pigna e della Cima del Cars, mentre a ovest la punta Mirauda, in primo piano, e le caratteristiche due punte del Monte Besimauda e il Bric di Costa Rossa delimitano il versante sinistro orografico della Valle Pesio. A sud la valle è chiusa dalle severe creste del Marguareis al di là del quale si aprono le valli Tanaro e Roya. Su questo colle transita il percorso della Gta, proveniente dal Rifugio Garelli, le cui tacche bianco – rosse ci guideranno fino al Colle di Tenda. Con un breve tratto di bici a mano si raggiunge il sovrastante Passo del Duca. Oltre il passo il sentiero prosegue per un tratto in leggera discesa con un fondo particolarmente impegnativo e poi compie alcuni saliscendi tra le molte tracce lasciate dal passaggio degli animali al pascolo per cui non è facile individuare perfettamente il giusto tracciato. Comunque, la direzione da seguire è quella che porta verso il centro della conca dov’è situato il gias dell’Ortiga (m.1836 – Km. 14).Il sentiero attraversa il gias e prosegue verso ovest (sinistra) fino al bivio con la mulattiera per il colle del Carbone da dove piega decisamente a sud e ricomincia a salire ai piedi delle Rocce della Fascia, alte sulla nostra destra. Al centro della valletta il sentiero si perde, per un breve tratto, contro un pendio roccioso che si supera facilmenterisalendo sulla destra con la bici a mano. Oltre le rocce il tracciato diventa più ampio e da questo punto si può già intravedere lontana davanti a noi la capanna Morgantini. La mulattiera, sorretta da muretti di pietre a secco ottimamente conservati, si sviluppa con percorso sinuoso interamente sul versante sinistro orografico della valletta, La pendenza è moderata e costante; il fondo alterna tratti erbosi piacevolmente morbidi ad altri coperti di pietre smosse, perciò più impegnativi. La ciclabilità è comunque ottima per l’intera salita fino al Colle di Malabera che si raggiunge dopo Km. 17,6 da Certosa di Pesio, toccando la quota massima della traversata ( m. 2316) Da colle conviene raggiungere il gias sulla sinistra (costruzione in pietra senza tetto) da dove una mulattiera dal fondo pessimo porta in breve ad incrociare la via Limone – Monesi che s’individua chiaramente già dall’alto. All’incrocio ( km. 19 ) si prosegue a destra, verso ovest, in direzione di Limone procedendo in leggera discesa su una sede stradale ampia e dal fondo compatto ma molto pietroso. La strada aggira i costoni che si staccano dalla Testa Ciaudon e con un paio di tornanti sale al colle di Boaria sul confine italo – francese a quota 2202 metri. Si continua a salire, su fondo sconnesso, fino ad un successivo tornante delimitato da un robusto muretto che si affaccia, dall’alto, sull’abitato di Limone Piemonte e offre un colpo d’occhio stupendo su tutta la valle Vermenagna. All’inizio pianeggiante e con buon fondo, la strada scende poi decisamente con fondo sempre più sconnesso contornando le pareti nord della Cima del Becco; transita vicino adun piccolo lago (non indicato sulla cartina) nei pressi di un gias e sale ad un ampio colle presso il Bric Campanino affacciandosi sulle piste da sci della Riserva Bianca di Limone Piemonte. Con una ripida discesa aggira la stazione di arrivo di una seggiovia e piega decisamente a sinistra (sud-ovest) continuando a scendere a ridosso delle pareti rocciose fino ad attraversare un piccolo corso d’acqua (asciutto nella stagione estiva) da dove riprende a salire con moderata pendenza. Giunti in vista del forte centrale si segue la strada principale che, dopo alcuni saliscendi, transita fra le diroccate costruzioni militari e, attraverso un larga sterrata raggiunge l’ampia insellatura del Colle di Tenda ( m. 1871 – Km. 31) dove convergono le strade che salgono dalla Valle Vermenagna e dalla Valle Roya. Da quest’incrocio si sale a destra, di fianco alle reti che delimitano le piste da sci. In prossimità del successivo bivio delimitato da una palina recante i simboli dei percorsi VTT (VelòToutTerren) si imbocca la larga sterrata in discesa a sinistra in direzione Valmasche e Valle de la Meraviglie. Nei pressi di un gias poco oltre il forte de la Marguerie, si trova un’ottima sorgente ben fornita anche nei mesi estivi. Al Km. 36,7 termina lo sterrato ed inizia un piacevole e ripos ante tratto in asfalto, che dal Ponte di Peyrafiche (m. 1916 , balise 365) inizia a salire dolcemente e contornando il Vallon de Caramagne porta sui verdi prati della Basse de Peyrafiche (m. 2050). Evitando ogni deviazione che scende a sinistra verso Casterino, s i prosegue a mezza costa in leggera discesa sulla strada ritornatasterrata, fino ad un incrocio, delimitato da una pa lina numerata degli itinerari della Valle Roya (balise n. 356), presso la Basse d’Ourne (m. 2040). Non seguire le indicazioni per Vievola a sinistra e nemmeno a destra per Tenda e Monte Agnellino. Si prosegue diritto lungo una strada in discesa senza segnalazioni, che aggira e taglia le pendici meridionali del Monte Agnellino. La si segue fino ad un bivio dove un cartello indica che tale strada termina poco più avanti. Si sale a destra su un piccolo colle (balise 353 – m. 1939) da cui inizia a destra (sud) la lunga discesa verso Tenda. La prima parte si compie su un’ex strada militare fatta di ampi tornanti e lunghi e ripidi rettilinei dal fondo alquanto sconnesso e pietroso e attraversa una fitta pineta. La seconda parte è asfaltata e costituita da una serie interminabile di strettissimi tornanti che scendono a picco sull’abitato di Tenda ( m. 791) che si raggiunge dopo 58 chilometri dalla partenza di Certosa di Pesio.