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1999 – 1° Edizione della TREGIORNIMTB
Grantraversata delle Valli Maira – Stura – Gesso

3° giorno – 26 agosto 1999

Da Sambuco alle Terme di Valdieri

Da Sambuco si scende sulla sottostante strada statale del colle della Maddalena e la si percorre, in direzione di Vinadio, fino al bivio per Ruviera – stabilimento acqua S. Anna di Vinadio – (km 9 da Sambuco) da dove si raggiunge in breve l’abitato di Pratolungo (m 900 km.10 da Sambuco). Con alcuni tornanti si raggiungono la case della Borgata Puà (m 1100 km 12 da Sambuco) e nei pressi di un pilone si devia a sinistra abbandonando la provinciale che sale a S. Anna di Vinadio. La strada asfaltata sale ripida e stretta per un breve tratto e poi, pianeggiante, punta decisamente verso Sud nel vallone di Riofreddo. Con due tornanti si porta sulla sinistra orografica del vallone superando una piccola diga e prosegue, sempre con il fondo asfaltato fin nei pressi di Forest Nadin dove una sbarra chiude il transito ai veicoli motorizzati (fontana m 1425 km17,5 da Sambuco). La strada, ora sterrata, prosegue pianeggiante per un breve tratto, dominata dalla Testa del Malinvern che si staglia alto e massiccio in fondo al vallone. Entrando in un fitto bosco di abeti e larici la via si fà più ripida e attraversa, su un ponte dal parapetto in legno, le acque che scendono dai Laghi d’Aver (palina del sentiero P15) (m 1630 km 20,5 da Sambuco). Uscendo dalla fitta abetaia si segue la strada ancora per circa un chilometro e mezzo fino al Gias “La Grotta” dove una Palina ci indica la direzione per il colletto di Valscura a sinistra (m 1750 km 22 da Sambuco).

Sul sentiero per il lago del Malinvern

Sul sentiero per il lago del Malinvern (Foto di Gino Borello)

Con quest’ultima tappa si passa dalla valle Stura all’alta valle Gesso attraverso il colletto di Vallescura. La salita a questo colle è la più lunga dell’intera escursione e ci porta anche a raggiungere la massima quota assoluta di 2520 metri.

La parte finale si sviluppa all’interno del Parco delle Alpi Marittime in un ambiente montano fra i più belli, disseminato di grandi e piccoli laghi e solcato da una fitta rete di strade militari ancora in ottimo stato

 

Attraversato un piccolo corso d’acqua(può essere asciutto nella stagione estiva) la mulattiera inizia a salire serpeggiando con un fondo alquanto pietroso e ripido obbliga a caricarci il peso della bicicletta sulle spalle. Inizia la lunga salita che ci porterà in un’ora e un quarto circa al Lago Malinvern (m 2122). Poco prima del lago il fondo ridiventa ciclabile per un brevissimo tratto in leggera discesa e da questo punto sono facilmente individuabili il “colletto” e il ripido sentiero di salita. Aggirata la sponda occidentale del lago la mulattiera riprende a salire e dopo aver attraversato un’interminabile pietraia con una lunga serie di stretti tornanti e un traversone finale, giunge al Colletto di Valscura (m 2520 a 50 minuti dal lago Malinvern). Siamo nel Parco delle Alpi Marittime. Il panorama è stupendo: a Nord sotto di noi l’intero vallone che abbiamo appena percorso è chiuso dalla dorsale tra le valli Stura e Maira dove individuiamo “La Meia” , più lontano le cime sopra Elva e lontanissimo il Monviso; a Sud il massiccio sempre più vicino dell’Argentera .

Bici in spalla

Bici in spalla (foto di Gino Borello)

Bici in spalla

Bici in spalla (foto di Gino Borello)

 

 

 

 

 

 

 

 

Durante le lunghe salite “bici a spalle” della TREGIORNIMTB ’99 la “mountain” era assicurata agli spallacci dello zaino con due tiranti regolabili . I cerchi erano legati fra loro e al telaio con laccetti in velcro.

Questo sistema è relativamente veloce nel montaggio e smontaggio del mezzo e, soprattutto, lascia libere le braccia e distribuisce bene il peso sulle spalle, permettendo una salita regolare anche con l’ausilio di un paio di bastoncini.

Dal colletto di Valscura si scende per un ripido sentiero pietroso che nella prima parte è difficilmente percorribile in bicicletta per l’eccessiva pendenza. Verso il fondo della valletta il sentiero si allarga e in breve ci porta sulle sponde del bellissimo Lago di Vallescura (m 2274 km 2 dal Colletto di Valscura)) dove si incrociano le strade militari che giungono dalla Bassa del Druos a ovest e dai laghi del Claus e delle Portette a Sud. Una terza strada che seguiremo scende in direzione del Pian del Valasco. Dopo una alcuni tornanti la strada si affaccia sul Piano del Valasco e il ramo principale transita sotto una galleria scavata nella roccia rossa che caratterizza questo ambiente. Con una corta passerella in legno attraversa alla base di una suggestiva cascata le acque che scendono dal sovrastante lago del Claus poco prime del bivio per il rifugio Questa (palina).. Al termine della discesa seguiamo il sentiero sulla sinistra orografica del corso d’acqua e nei pressi di un ponte, in parte distrutto, ritroviamo la strada che in breve scende al pianoro sottostante. transitando accanto all’ex casa di caccia del Re costruita proprio al centro dell’ampia conca (m 1763 km 7 dal Colletto di Valscura). Al termine del piano la strada riprende a scendere e lasciando sulla destra una spettacolare cascata, conduce in breve tempo alle Terme di Valdieri dove termina la terza ed ultima tappa di questa lunga escursione in mountain bike (m 1368 km 12 dal Colletto di Valscura e Km 39 da Sambuco).

2° giorno – 25 agosto 1999

Da Pont d’la Ceino a Sambuco

Dal Campeggio comunale di PONT d’la CEINO si risale la statale toccando i centri di Prazzo, la piccola frazione di Maddalena fino alle prime case di Acceglio (m. 1250 Km 11 da Pont d’la Ceino) dove la si abbandona per seguire, a sinistra, la strada asfaltata che risale il vallone di Unerzio. Per la bellezza naturale del paesaggio questo vallone ha ottenuto, attraverso un Decreto Ministeriale degli anni ’70, il riconoscimento di “zona d’interesse pubblico”. Giunti a Chialvetta, per evitare l’asfalto, si possono seguire le indicazioni della Gta (tacche bianco-rosse) imboccando il sentiero segnaltato di lato alla chiesa. Si riprende la strada asfaltata a Pratorotondo nei pressi del rifugio Unerzio seguendola fino alla biforcazione per il colle Ciarbonet dove termina l’asfalto (m. 1730 Km 17,5 da Pont d’la Ceino). Si prosegue in direzione Sud seguendo l’indicazione per il Passo della Gardetta, nonché le tacche bianco-rosse della Gta fino ad un pilone sacro che precede le grange Resplendino (m. 1951 Km 19,5 da Pont d’la Ceino). Iniziamo la salita a piedi lungo la mulattiera che si stacca a sinistra del pilone e seguendo il percorso della Gta ci porta in 1 ora e 45 minuti, circa, al Passo della Gardetta (m. 2437). Dal colle il panorama si apre ad Est sui vasti altopiani della Gardetta e della Margherina dominati dall’imponente Rocca La Meia. Ad ovest il panorama è dominato dal massiccio dell’Oronaye e dai solchi rocciosi del Vallonasso;, sullo sfondo spuntano le cime dell’alto vallone di Stroppia. Dal colle si scende lungo l’ex rotabile militare che transita accanto al Rifugio della Gardetta (m. 2350 Km 1,5 dal Passo della Gardetta) e con un successivo breve tratto in discesa si giunge al bivio con la strada che sale dal vallone di Preit. Proseguiamo a destra in leggera salita con ottimo fondo stradale che permette un buon ritmo di pedalata. La rotabile, mantenendosi sempre intorno alla quota dei 2400 metri, contorna con ampio raggio le piccole valli che diradano nei prati sottostanti la Rocca La Meia. Volgendo lo sguardo verso Nord possiamo rivedere il tratto percorso il giorno precedente fra i colli Rastcias e di Sampeyre , sulla dorsale che divide le valli Maira e Varaita cui fa da sfondo il Monviso.

In leggera discesa la strada giunge al colle di Margherina che mette in comunicazione la valle Maira con la valle Stura. A sinistra, poco a monte del tracciato, un piccolo balcone erboso si affaccia sui pascoli dominati dall’imponente parete Sud della “Meia” . E’ possibile, da questo punto, seguire a ritroso tutto l’itinerario percorso da qui fino al passo della Gardetta, dietro cui spunta ancora la cima del monte Oronaye. Ritornati sulla strada transitiamo, poco più avanti, tra le casermettte diroccate della Bandia (m. 2408 Km 12,5 dal Passo della Gardetta) e con una breve salita ci affacciamo sui prati dell’omonima conca, chiusa a Nord dalle pareti del Becco Grande. La strada si divide: il ramo di snistra contorna da nord tutta la conca e si incunea, dopo un lungo tornante, nello stretto intaglio del colle di Valcavera, facilmente individuabile proprio di fronte a noi in direzione Est; il ramo di destra, che seguiamo, scende nella conca e raggiunge il gias Chiaffrea con alcuni tornanti (m. 2272 Km 14,5 dal Passo della Gardetta) Lasciando il gias sulla destra scendiamo ai pascoli sottostanti e ritroviamo in breve le tacche biancorosse della Gta che ci indicano la direzione per raggiungere Sambuco. La mulattiera attraversa una lunga pietraia ed entrando nel Vallone della Madonna transita sotto le ripide pareti del monte Bersaio al di qua di un profondo corso d’acqua. La discesa è impegnativa, a tratti tecnica e a tratti veloce ma, comunque pedalabile e soprattutto altamente gratificante. Giunti al fondo del vallone ci si immette nella strada lastricata in porfido che sale alla piazza principale di SAMBUCO.

... salendo alla Gardetta

… salendo alla Gardetta (Foto di Gino Borello)

L’itinerario attraversa uno fra i più suggestivi e spettacolari ambienti montani percorribili in mountain bike: gli altopiani della Gardetta – Margherina – Bandia che, con i numerosi colli che li solcano, uniscono le valli Maira, Grana e Stura.

E’ una traversata di ampio respiro per i grandi spazi nei quali si svolge ma, che presenta anche l’impegnativa salita “bici a spalle” ai 2437 metri del Passo della Gardetta

1° giorno – 24 agosto 1999

Da Sant’Anna di Roccabruna a Pont d’la Ceino

Dal piazzale antistante la cappella di Sant’ Anna di Roccabruna (m. 1252) si segue la strada che sale in direzione Nord-Est (palina dei percorsi occitani). Con tratti pianeggianti, alternati a brevi saliscendi e con ampie curve, si attraversa in quota tutto il vallone di Roccabruna. Nei pressi della Rocca Castlas ( Km.. 2,5 da S.Anna) ci si immette nella carrareccia che sale da Parrocchia e con un paio di ripidi e lunghissimi tornanti, attraversando un fitto lariceto, si raggiunge il Colle di Valmala (m 1541 Km. 6 da S.Anna ). Lo sguardo spazia dal Monviso a Nord fino alla pianura cuneese dominata dalla riconoscibile sagoma della Bisalta e termina a Sud sul massiccio dell’Argentera. Poco sotto il colle spicca, tra il verde dei boschi circostanti, il bianco Santuario di Valmala . In pochi minuti, seguendo quello che in inverno è il tracciato della pista da sci , si raggiunge la sottostante “strada dei cannoni” , in questo tratto asfaltata, proveniente dal Passo Pian Pietro individuabile a Est del Santuario. La strada corre sul versante della Valle Varaita offrendo panorami sugli abitati di Brossasco e Valmala , sulla dorsale che, a Nord, divide la valle Varaita dalla valle Po con il Colle di Gilba e la sovrastante Testa di Garitta Nuova fino al massiccio del Monviso a Nord-ovest. L’asfalto termina al Colle di Palmascura (m 1640 Km. 7 da S.Anna) da dove ci si affaccia nuovamente sulla valle Maira con vista panoramica sull’abitato di Dronero e sulla prima parte di questa salita. Oltre il colle ci si inoltra, per un tratto, sul versante della valle Varaita e tagliando pendici boscose si giunge al Colle della Ciabra (m.1723 Km 9,5 da S.Anna) . Poco prima del Colle è da segnalare, subito a monte della strada, un’ottima sorgente!

..nella nebbia sulla "Strada dei Cannoni"

..nella nebbia sulla “Strada dei Cannoni” (Foto di Gino Borello)

L’itinerario segue, in massima parte, la “Strada dei cannoni” che, mantenendosi sempre in quota, collega fra loro i numerosi colli che si affacciano a nord sulla valle Varaita e a sud sulla valle Maira permettendo così di attraversare ambienti montani diversi e di ammirare vasti panorami da prospettive ogni volta nuove

 

 

La rotabile passa nuovamente in valle Maira fra i prati e i pascoli alti sopra Cartignano. mantenendosi a mezza costa al di sotto del Colle di Melle, tocca le Grange Ciarmette ( m. 1788 Km 14 da S. Anna) e raggiunge in leggera discesa il Colle Birrone ( m. 1700 Km 16 da S. Anna). Il panorama ci offre a Nord l’inquadratura sulll’abitato di Sampeyre e le sue alte frazioni con l’onnipresente Monviso e a Sud ,in primo piano, la caratteristica borgata di Chesta alla testa del suggestivo vallone di Pagliero. La strada si riporta sul versante della valle Varaita. Attraversa un fitto bosco di sorbi dove la maggior difficoltà all’avanzare in bicicletta, oltre che dal fondo scalinato per i lastroni di pietra infissi verticalmente nel terreno, è rappresentata dal gran numero di mosche, tafani e insetti di ogni genere che, attirati dal forte odore di sudore, attaccano da ogni parte gli sventurati “bikers” (ognuno tragga le proprie conclusioni e ponga nello zaino l’occorrente per affrontare tali spiacevoli evenienze). Con tre lunghissimi tornanti la rotabile, ora con un fondo migliore, sbuca da una fitta pineta nuovamente in valle Maira ai 2050 metri del Colle Rusciera (Km. 20,5 da S. Anna) oltre il quale sgorga una piccola sorgente. Tagliando gli alti pascoli del vallone del Droneretto la carrareccia con fondo pietroso e dissestato giunge al vicino colle Rastcias (m. 2176 km. 23 da S. Anna) e attraversando le pendici dei Monti Cugulet e Nebin taglia in alto il bellissimo vallone di Stroppo fino alla Costa Cavallina. Si scorgono l’isolata chiesa di Santa Maria di Morinesio e sul lato della provinciale che risale l’intero vallone, quella di San Peyre dall’inconfondibile sagoma del campanile. Ora la “strada” sale alla Bassa dell’Aiet (m.2310 Km 28 da S. Anna), con alcuni tornanti risale i pascoli sovrastanti e successivamente con un lungo traversone giunge al Colle di Sampeyre (m. 2284 Km 30 da S. Anna). Dal colle il panorama offre un ampio scenario che va dal Monviso alle cime dell’alta valle Varaita fino all’intero arco delle alpi Marittime dove spiccano, come sempre, i due profili che sembrano specchiarsi l’un l’altro dell’Argentera e del monte Matto. Il colle è attraversato dalla strada provinciale che collega Stroppo e Sampeyre .La salita è terminata e la discesa verso Prazzo avviene seguendo la strada sterrata che prosegue verso il colle della Biccoca in direzione ocvest . Si tralascia quasi subito una diramazione che scendendo a sinistra porta alle sottostanti grange Ciarma e si segue una seconda diramazione che si incontra sempre a sinistra quando la sterrata per la bicocca inizia nuovamente a salire (2 Km circa dal Colle di Sampeyre).Con lunghi tornanti si scende verso Elva giungendo ad un bivio a “T” dove si segue a sinistra raggiungendo in breve l’asfalto e svoltando poco dopo a destra ci si trova sulla provinciale asfaltata che scende dal Colle di Sampeyre fino alla borgata Serre di Elva (m. 1637 km 39 da S. Anna) Seguendo sempre la provinciale si scende nello stretto vallone e transitando sotto alcune gallerie si raggiunge la s.s. 22 della valle Macra in località Pont d’la Ceino nei pressi dell’omonimo campeggio comunale dove termina la traversata.

Valle Maira

Valle Maira (Foto di Gino Borello)

VARIANTE DI DISCESA: dall’abitato di Elva si può raggiungere la ss 22 seguendo le indicazioni della tratta n.9 dei “Percorsi Occitani” (tacche gialle) in direzione di S.Martino di Stroppo. Il sentiero sale al panoramico colle di S.Giovanni, attraversa i pascoli del colle Bettone, taglia in alcuni punti la provinciale asfaltata del vallone di Stroppo e giunge alla suggestiva borgata di S. Martino Sup. (Km 11 da Elva) che si attraversa interamente per raggiungere le case sottostanti di S. Martino inf. Si segue la carrareccia che scende in direzione ovest e transitando nei pressi di un pilone, va a terminare ai limiti del bosco. Poco prima che la mulattiera si interrompa (Km. 1,5 da S. Martino inf.) si incrocia a destra il sentiero, segnalato e chiuso da un cancelletto, che in breve porta alla strada di fondovalle dove termina nei pressi della pietra miliare del Km. 64. Percorrendo la statale in direzione ovest si giunge dopo 2 chilometri a Pont d’la Ceino.

Traversata delle Valli Maira – Stura – Gesso

La traversata descritta in queste pagine è stata compiuta durante l’edizione 1999 della TREGIORNIMTB con partenza domenica 24 agosto da S, Anna di Roccabruna nella bassa Valle Maira ed arrivo alle Terme di Valdieri il martedì 26 agosto, dopo aver toccato il Colle di Sampeyre, il Passo della Gardetta e il Colletto di Valscura per un totale di 140 chilometri e 4265 metri di dislivello in salita.

S.Anna di Roccabruna è raggiungibile da Cuneo percorrendo la SS 22 della valle Macra fino a Dronero (Km. 25 c.a.) e seguendo l’indicazione per Roccabruna (Km. 5 da Dronero)

( la destra e la sinistra sono riferite al senso di marcia – le distanze indicate in parentesi sono progressive )

1° Giorno – Da Sant’Anna di Roccabruna a Pont d’la Ceino

Distanza: 50 Km

Dislivello in salita: 1100 mt

Ciclabilità: 100%

Sterrato: 70%

Cartografia:

  • ICG 50000 N.7 – Valli Maira, Grana e Stura
  • IGC 25000 N.113 – Parco delle Alpi Marittime

2° Giorno – Da Pont d’la Ceino a Sambuco

Distanza: 46 Km

Dislivello in salita: 1545 mt

Sterrato: 55%

Bici a mano: 7%

Cartografia:

  • ICG 50000 N.7 – Valli Maira, Grana e Stura
  • IGC 25000 N.113 – Parco delle Alpi Marittime

3° Giorno – Da Sambuco alle Terme di Valdieri

Distanza: 40 Km

Dislivello in salita: 1620 mt

Sterrato: 46%

Bici a mano: 13%

Cartografia:

  • ICG 50000 N.7 – Valli Maira, Grana e Stura
  • IGC 25000 N.113 – Parco delle Alpi Marittime